Oggi si sente sempre più spesso parlare di agricoltura biodinamica: con quasi 100 anni di storia, questo modo “anticonvenzionale” di fare agricoltura si basa su un vero e proprio sistema filosofico che afferma la profonda interconnessione tra uomo, natura e forze cosmiche.
È una maniera di osservare, lavorare e vivere la terra che porta ad apprezzare l’armonia di un campo coltivato, il succedersi delle stagioni e del tempo.
Il suo obiettivo primario è quello di accrescere e preservare la fertilità del terreno attraverso strumenti generati dai processi naturali e nel pieno rispetto dei suoi ritmi.
Spesso confusa con l’agricoltura biologica, con la quale condivide il rifiuto di qualsiasi prodotto di origine chimica, l’agricoltura biodinamica è invece un metodo a sé stante, soggetto alla regolamentazione dell’Unione europea e sottoposto al controllo degli enti certificatori.
Agricoltura biodinamica: cos’è
L’agricoltura biodinamica non è semplicemente un metodo di coltivazione, ma una vera e propria filosofia di vita basata su alcuni principi fondamentali, quali il profondo legame con la natura e il completo rispetto dei suoi tempi.
Si tratta di un “modo di fare agricoltura” che si rifà a una visione “olistica” dell’azienda agricola, considerata come un vero e proprio organismo vivente che agisce in modo complesso.
Il terreno, le piante, gli uomini e gli animali sono da intendersi come parte di un unico grande sistema, dove tutto è interconnesso e in grado di autoregolarsi, senza bisogno di input esterni.
Con il metodo biodinamico l’agricoltura è in totale armonia con la natura, con la terra e con gli uomini e rappresenta un percorso che, attraverso l’utilizzo di particolari tecniche e strumenti, porta l’agricoltore a creare un organismo aziendale vitale in grado di diffondere prodotti sani e di qualità.
Rudolf Steiner: il padre della biodinamica
L’agricoltura biodinamica nasce nel 1924 per opera del filosofo austriaco Rudolf Steiner durante le famose conferenze da lui tenute a Koberwitz.
Essa si collega strettamente alla sua dottrina filosofica, denominata antroposofia, che afferma la profonda interconnessione tra realtà fisica e dimensione “spirituale” e sostiene una visione globale della vita del Pianeta.
Alla base di tale pensiero, che coinvolge medicina, scienza, arte e pedagogia, c’è una rinnovata concezione dell’uomo in sinergia con le forze della terra e del cosmo.
Steiner si avvicinò all’agronomia per rispondere alle richieste degli agricoltori dell’epoca, che cercavano una soluzione alternativa agli additivi chimici per l’allevamento e la coltivazione nelle fattorie. Fu così che, conciliando la sua visione spirituale antroposofica del mondo alla produzione del cibo, arrivò ad elaborare il metodo biodinamico, opposto a un’agricoltura fondata esclusivamente sull’applicazione di schemi di natura fisico-chimica.
Regole e strumenti del metodo biodinamico
Secondo il metodo biodinamico la vitalità e la fertilità del terreno devono essere mantenute utilizzando esclusivamente mezzi di origine naturale, senza danneggiare, impoverire o inquinare, ma al contrario rigenerando l’ambiente.
Lo scopo è quello di produrre alimenti con una qualità superiore, che nutrano mente e corpo.
I fertilizzanti minerali sintetici e i pesticidi chimici sono strettamente vietati. Al loro posto si utilizzano strumenti quali compost e preparati biodinamici di vario tipo e rotazioni colturali.
Non a caso le aziende agricole biodinamiche sono spesso dotate anche di un allevamento di bestiame: in questo modo possono ricavare dal concime prodotto dagli animali il fertilizzante necessario per incrementare la vitalità del terreno.
All’interno dell’organismo agricolo ogni elemento, animale o vegetale, ha infatti un ruolo specifico, che contribuisce al mantenimento dell’equilibrio e al raggiungimento del risultato finale.
Differenza tra agricoltura biodinamica e biologica
Pur essendoci numerosi punti in comune – come ad esempio il divieto di utilizzare fertilizzanti e pesticidi chimici o il rispetto della biodiversità – il metodo biodinamico si differenzia sotto diversi aspetti da quello biologico.
Una sintonia ancora maggiore con il mondo naturale, l’utilizzo di alcuni particolari preparati a base di erbe minerali e il riferimento ai cicli lunari per la semina e il lavoro nei campi, sono alcuni dei tratti peculiari dell’agricoltura biodinamica.
Inoltre, tutti i prodotti biodinamici devono non solo essere certificati secondo le stesse linee guida dell’agricoltura biologica, ma necessitano anche di un’ulteriore certificazione ad hoc: lo standard Demeter.
I prodotti derivanti da agricoltura biodinamica (vini, cereali, ecc.,) sono dunque doppiamente controllati, offrendo così una duplice tutela a chi li consuma.
Il metodo biodinamico nella coltivazione del bambù
Fin dalla sua nascita nel 2014, il progetto Forever Bambù ha sempre seguito i principi della filosofia naturale e sostenibile della biodinamica.
La nostra missione è infatti quella di creare foreste biodinamiche di Bambù Gigante in tutta Italia, coniugando a una filiera strutturata l’attenzione per l’ambiente e il territorio.
Non solo possediamo il riconoscimento di azienda agricola biologica, ma siamo anche l’unica società̀ di agricoltura biodinamica in Italia certificata Demeter per quanto riguarda la coltivazione del bambù e la produzione dei prodotti derivati: canne e germogli.
Operiamo quindi nel pieno rispetto delle regole che caratterizzano il metodo biodinamico, assecondando i ritmi naturali della terra.
Nei nostri processi agricoli, ad esempio, utilizziamo esclusivamente letame compostato biodinamico e humus di lombrico (uno degli animali essenziali nelle fattorie biodinamiche).
Bambù e agricoltura biodinamica: la scelta giusta per l’ambiente
I danni provocati all’ambiente dalle attività dell’uomo e dallo sfruttamento sconsiderato delle sue risorse sono oggi sulla bocca di tutti.
Ora più che mai è necessario invertire la rotta e abbandonare i modelli produttivi ed economici del passato in favore di un utilizzo più rispettoso e consapevole di ciò che la Terra ci mette a disposizione.
Forever Bambù è nato proprio dalla volontà di trovare una soluzione reale alla crisi ambientale. Stufi delle chiacchiere, abbiamo deciso di impegnarci concretamente per garantire un futuro alle nuove generazioni, trovando nell’agricoltura biodinamica e nel bambù i giusti alleati per raggiungere tale obiettivo.
Tramite la coltivazione del bambù – una pianta dagli innumerevoli effetti positivi sull’ambiente – e l’utilizzo del metodo biodinamico – fondato sul profondo rispetto della Natura – crediamo fermamente di poter fare la differenza e contribuire attivamente alla costruzione di un mondo migliore.